Keynes l'eretico by Giorgio La Malfa

Keynes l'eretico by Giorgio La Malfa

autore:Giorgio La Malfa [La Malfa, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-10-20T12:00:00+00:00


GLI ANNI DELLA GUERRA

Ritorno al tesoro

John Maynard Keynes morì il 21 aprile 1946, nella domenica di Pasqua. Si trovava a Tilton, un villaggio del Sussex a circa 60 miglia da Londra, con sua moglie, Lydia, e sua madre, Florence. Era nella casa di campagna che aveva in affitto dal 1924, dove si recava volentieri nei week-end e generalmente trascorreva le vacanze, e dove aveva scritto parti importanti della General Theory.

Keynes era nato a Cambridge il 5 giugno 1883. Aveva poco meno di sessantatré anni. La morte fu causata da un attacco cardiaco, ma non giunse inaspettata. Soffriva di cuore da molti anni. Nella primavera del 1937, a poco più di un anno dalla pubblicazione della General Theory, era stato ricoverato d’urgenza. Gli era stata diagnosticata una malattia coronarica di origine batterica per la quale, prima della scoperta degli antibiotici, la sola cura nota era rest and hope – riposare e sperare. Era rimasto sostanzialmente fuori gioco fino all’autunno del 1938, per poi riprendere una vita più o meno normale fra Cambridge (all’inizio della settimana), Londra (nei giorni centrali) e Tilton (nei week-end). Dal marzo 1939 si era affidato totalmente a un medico ungherese, Janos Plesch, considerato da molti «metà genio, metà ciarlatano», che tuttavia per anni riuscì ad assicurargli condizioni di salute accettabili. Nei momenti di tensione o di particolare fatica Keynes fu vittima di nuove crisi cardiache, seguite ogni volta da una sorprendente capacità di recupero. La malattia, salvo il primo periodo, non aveva intaccato la sua straordinaria capacità di lavoro, che tuttavia fu messa a dura prova durante la Seconda guerra mondiale.

A metà del 1940, pochi mesi dopo l’inizio del conflitto, spentesi le discussioni e le polemiche provocate dal suo pamphlet sul finanziamento delle spese militari,1 Keynes era stato chiamato al Tesoro, come era già avvenuto nel 1915. Allora però era un giovane economista praticamente sconosciuto, un fellow del King’s College di Cambridge poco più che trentenne, con alle spalle un’esperienza di tre anni nel civil service e un libro sul sistema monetario indiano, e si era dovuto affermare partendo da una posizione marginale. Ora, nel 1940, Keynes giunse al Tesoro forte di un prestigio indiscusso: era considerato il maggiore economista inglese vivente – anche se non mancavano, in Gran Bretagna e altrove, i suoi detrattori –, e la sua General Theory stava rivoluzionando lo studio dei problemi dell’economia. Non ebbe bisogno di farsi largo: gli venne riconosciuto immediatamente un ruolo centrale, e divenne una sorta di supercancelliere dello Scacchiere. Sulla sua scrivania passavano tutte le carte, e su tutte vi era il segno del suo intervento.

Sul piano interno, partecipò alla redazione dei bilanci dello Stato di quegli anni, in cui vennero introdotte per la prima volta nozioni derivanti dalla General Theory. Sul piano internazionale, gli vennero affidati i rapporti economici e finanziari con gli Stati Uniti. Negli incontri bilaterali con l’Amministrazione americana Keynes ebbe la responsabilità della negoziazione dei prestiti di cui il Regno Unito aveva assoluto bisogno per fronteggiare lo sforzo bellico, ma a partire dal



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